A seconda della caratteristiche delle polveri da trattare (granulometria) e della loro quantità vengono utilizzati sistemi diversi.

Air Clean realizza questi tipi di impianti (depolverazione a secco) per diversi settori tra i quali l’industria meccanica, siderurgica, alimentare e della produzione del cemento.

In generale la filtrazione a secco è idonea per il trattamento di gas secchi, dal momento che la presenza di sostanze liquide porterebbe al rapido impaccamento dei mezzi filtranti. In presenza di gas saturi normalmente sono più indicati sistemi ad umido.

Air Clean è in grado di selezionare caso per caso la migliore tecnologia per la specifica applicazione.

Cicloni

I cicloni sono sistemi di captazione e abbattimento delle polveri a bassa energia.

Il principio di funzionamento si basa sulla forza centrifuga la quale consente di fare aderire le particelle di polvere da trattare alle pareti del ciclone, dalle quali poi vengono raccolte sul fondo del ciclone stesso.

Una variante dei cicloni è costituita dai multi cicloni: più cicloni funzionanti in serie. In questo modo è possibile incrementare l’efficienza e la capacità di trattamento.

Molto spesso i sistemi di tipo ciclone vengono utilizzati come preseparatori a monte di sistemi idonei alla rimozione delle polveri fini.

I cicloni sono inoltre idonei dal momento che sono pensati per la captazione di polveri di forte granulometria. A secco possono essere utilizzati per il recupero di materie prime in campo industriale, ad esempio la polvere di gesso, o per la separazione di polvere alimentare, a monte di sistemi idonei per la captazione di polveri fini.

I cicloni possono essere usati come sistemi sgrossatori in tutti i casi in cui ci sia un flusso di massa di polvere notevole e quindi si vuole proteggere i sistemi di filtro dell’aria.

Filtri a cartucce

Nei filtri a cartucce le polveri vengono captate su cartucce filtranti rivestite di materiale sintetico.

Al fine di aumentare la superficie di captazione il materiale filtrante è spesso pieghettato o plissettato.

È possibile installare sistemi di pulizia automatici che mediante aria compressa puliscono e separano la polvere captata e rigenerano la cartuccia separando la polvere captata la quale ricade sul fondo del filtro.

Il sistema filtri a cartucce, sebbene meno efficiente e meno performante dei filtri a maniche, è indicato in tutti quei casi in cui lo spazio a disposizione è ridotto.

Filtri a maniche

Nei filtri a maniche la captazione delle polveri avviene attraverso particolari maniche filtranti.

I materiali utilizzati dipendono dal tipo di polvere da trattare. Ad esempio possono essere utilizzati tessuti antistatici nel caso di applicazioni a rischio esplosione.

Sono disponibili inoltre maniche filtranti specificamente studiate per la captazione di polveri per il trattamento di effluenti gassosi ad alta temperatura.

La pulizia dei filtri a maniche viene generalmente effettuata in modo automatico tramite l’iniezione temporizzata di aria ad alta pressione.

Le maniche filtranti vengono alloggiate normalmente in contenitori a forma di parallelepipedo. La raccolta delle polveri avviene sul fondo di questi contenitori attraverso particolari tremogge dalle quali vengono scaricate mediante rotocelle, coclee o più semplicemente serrande o valvole a ghigliottina.

Filtri a tasche

La filtrazione delle polveri può essere effettuata interponendo al flusso da trattare dei semplici filtri realizzati in materiale sintetico. I filtri a tasche sono più economici rispetto ai filtri a maniche e a cartucce ma, la contrario di questi ultimi, non sono autopulenti e nel momento in cui le tasche filtranti o le celle piane si saturano di polveri, devono essere rimosse e smaltite.

Sono disponibili anche celle filtranti lavabili realizzate in materiale metallico.

Questi sistemi vengono spesso utilizzati non solo per la depolverazione ma anche per l’abbattimento delle nebbie oleose in campo industriale.